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| Se siete vittime di un incidente, c’è il diritto al risarcimento da parte dell’Assicurazione per i danni subiti dal veicolo (questo lo si sapeva) e per la sosta forzata a cui è sottoposto il mezzo per tutto il periodo necessario alle riparazioni (e questa è una questione controversa, perché spesso le Compagni nicchiano). Ma la Cassazione, con la sentenza 6907 del 16 gennaio 2012, resa nota l’8 maggio, lo ha confermato: “È possibile la liquidazione equitativa anche in assenza di prova specifica, rilevando a tal fine la sola circostanza che il danneggiato sia stato privato del veicolo per un certo tempo, anche a prescindere dall’uso effettivo a cui esso era destinato”.
Secondo la Cassazione, il veicolo “è di fatto, anche durante la sosta forzata, fonte di spesa (tassa di circolazione, premio di assicurazione) comunque sopportata dal proprietario, ed è altresì soggetto a un naturale deprezzamento di valore”.
Proprio per questo, Piazza Cavour ha accolto il ricorso di un guidatore campano che chiedeva i danni da “fermo tecnico” dell'auto a causa di un incidente provocato da altri. Il risarcimento per la sosta forzata del mezzo era stato accordato dal Giudice di Pace di Napoli e poi negato dal Tribunale di Afragola su istanza di una recalcitrante Assicurazione. Ora, la vittoria definitiva del cittadino.
Gli interessi compensativi sui debiti di valore devono essere computati con riferimento ai singoli momenti riguardo ai quali la somma equivalente al bene perduto si incrementa. Oppure in base a un indice medio.
Ma basterà? Ne dubitiamo. Purtroppo, in questi casi, molte Compagnie tendono a interpretare la Legge solo a loro favore. Il consiglio è di valutare sempre la possibilità di farvi assistere da un esperto in infortunistica stradale, specie se i danni sono di una certa entità, con riparazioni lunghe (la moto resta per parecchio tempo in officina, per un qualsiasi motivo) o lesioni fisiche.
Fonte omnimoto.it
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